Compleanno.

Seduto su di una panchina, non importa dove, in questo freddo giorno del mio compleanno, rivolgo all’universo i miei pensieri affinchè possano raggiungere te che conosco, te che non ho mai visto e chi mi leggerà forse oggi, domani o forse mai.
Un tempo, con gli occhi innocenti di un bambino, come te sapevo stupirmi del mondo, delle prime scoperte. Quello sguardo, quello dell’innocenza è incredibilmente prezioso, occorre non scordarsene mai. E a mia volta, ora che sono padre, vivo nei riflessi degli occhi magnifici e nuovi di mio figlio. “Non dimenticarti mai, piccolo mio di quanto sia essenziale questa prospettiva, di quanto il gioco mantenga giovane lo spirito e la mente, di quanto possa aiutare la semplicità e soprattutto la capacità di stupirsi”.
Ho 42 anni, non sono importante, non sono famoso e per quanto possa anelare a far emergere delle mie qualità o passioni, per quanto possa cercare una sorta di “popolarità”, so che non è questa la via della felicità. Un attimo resta un attimo, una vita resta una vita.
L’eternità non ci appartiene, la fama è una condizione passeggera che a volte può nuocere tanto quanto renderci soddisfatti.
A te voglio confidare che nella mia vita sono stato fortunato, anche se ho dovuto lottare con qualche fine mese, anche se non ho avuto genitori perfetti, anche se non mi ritengo un padre modello.
Anche se ogni giorno subisco fallimenti, quando mi accorgo che mio figlio mi è un po’ distante, quando sul lavoro non vengo apprezzato, quando le mie doti mi paiono superflue e banali, quando vorrei essere al mare e invece mi ritrovo su una panchina a sforzarmi di accontentarmi di un gelido e consueto paesaggio.
Ma la vita è un mistero, un grande mistero.
Il mistero di una nascita, il mistero di una fugace sensazione di gioia, il mistero di un amore, di un legame e di un’amicizia. Ma anche un mistero per una malattia, per una morte, per una guerra. Un’otite che non vuole guarire, un cancro che si sta mangiando qualcuno a te molto vicino. Certo non è facile mio caro amico. Non è facile trovare questa benedetta felicità. Ho conosciuto gente che non è riuscita a conoscere l’amore, che non ha mai avuto una relazione stabile. Ho conosciuto gente che desiderava dei figli e che non ha mai potuto averne. Ho conosciuto gente che per quanto fosse ben messa economicamente aveva comunque un’anima insoddisfatta e mesta. Ho conosciuto gente quasi eremita per scelta.
Sono fortunato, ho da mangiare, ogni giorno, ogni volta che lo desidero. E penso spesso a chi invece non lo è: ai barboni, ai popoli in guerra, ai bimbi africani. Penso spesso ai “diversamente abili”, ai malati inguaribili, ai depressi. Io ho tutto. Oggi posso permettermi di stare qui beatamente seduto, con la pancia piena su questa bella panchina di legno, all’aria aperta, forse un po’ inquinata ma pur sempre piacevole. E dire che nella vita ho faticato sempre, ma ho pagato una casa. E dire che da bambino ho sofferto parecchio e non voglio andare oltre. E dire che sono spesso sorridente, per scelta e per convinzione. Che ho sbagliato più volte, che spesso chiedo scusa. Che l’insoddisfazione mi giunge prepotente e cerco di sconfiggerla ogni santa volta, che la malinconia a volte mi possiede ma cerco di incanalarla verso la creatività. Che dire d’altro? Tutto o niente. Non fa differenza.
Ecco il punto. Caro amico, come ben saprai non esiste nessuna certezza nell’oggi e ancor meno nel domani. Credo che la filosofia del “cogliere l’attimo” del “Carpe Diem” sia quella giusta, o almeno per me. Cercherò di impegnarmi verso i bisognosi, purtroppo non ho le competenze per migliorare il mondo ma sicuramente posso migliorare il quotidiano. E in questo compleanno vorrei prometterti che non mi lamenterò del banale, che porterò rispetto, sempre, a chiunque. Che avrò cura del mendicante, che ascolterò la saggezza di chi saprà offrirmene, che continuerò ad impegnarmi come padre, come marito e nel mio lavoro. Che saprò apprezzare ogni singolo incontro che mi capiterà lungo il mio tragitto della vita. Che gioirò per ogni alba ed ogni tramonto, che mi perderò in un abbraccio. Che bacerò, accarezzerò e utilizzerò le mie mani nel migliore dei modi. Che gioirò fin quando ne avrò motivo e forza, che non mi lascero’ andare, che non mi abbandonero’, che terrò presente la mia condizione di passeggero in questa dimensione cercando di non sprecare le opportunità così come prometto di non arrendermi alle difficoltà, mai.
E cercherò di essere d’aiuto dove mi sarà possibile.
E cercherò di infondere serenità e forza dove occorre.
Sono nato in un paese dove, tutto sommato, posso ritenermi fortunato, non ci sono guerre, si sta ancora abbastanza tranquilli, ogni tanto penso a chi invece ogni giorno deve fare i conti con le bombe, gli spari, le torture e la morte. Ecco un focolaio di tristezza che rimarrà sempre e non potrà mai spegnersi. C’e’ molta gente che anche in questa breve vita non può permettersi questi pensieri, questo stato, un briciolo di tranquillità.
E mi chiedo perché, io si, loro no. Dove diamine troverà questa gente la propria felicità e la forza necessaria per andare avanti? Questo è un altro grande mistero. Forse ciascuno di noi ha una missione, forse per tutti questa qui è una grande prova. Ma un pizzico di felicità ogni tanto non si dovrebbe negare a nessuno. Come fanno costoro a preservare la voglia di vivere? Se solo potessi avere una risposta… se solo potessi scoprire che anche loro là, riescono a trovare una buona motivazione per essere felici mi toglierei un grosso peso e sarei veramente pieno di gioia, doppiamente e triplamente, anzi infinitamente. Ma rimango convinto che molto possa fare un amore o un’amicizia. Siamo fatti per i sentimenti, siamo fatti per reagire, siamo fatti per farcela. Molti libri ci hanno insegnato questo. E’ la nostra incredibile natura. Per non venire abbattuti bisogna aggrapparsi con forza a qualcosa. Il difficile arriva proprio quando questo “qualcosa” non si trova. Bisogna rincorrerlo e trovarlo. Bisogna!
Caro amico, grazie per avermi letto e per avermi motivato. Questa è una tappa, una riflessione, una sosta della mia vita. Una nuova partenza. E ti ringrazio già per i giorni che verranno, senza condizioni, perché so che posso contare su di te, ti sento vicino. Questo è un viaggio, un’esplorazione dei sensi, una ricerca continua: è la mia vita, la nostra e unica vita.
Mi rialzo dalla panchina e mi incammino leggero. Chissà cosa mi riserverà questa giornata.
Non so quanto durerà questa sensazione di beatitudine, ma so che quando mi occorrerà potrò sempre tornare qui dove so di trovare una salda ancora nelle acque agitate e gelide che tentano di portarci via o farci affondare.

Autore: Nadia Fagiolo

Adoro leggere, scrivere, vendere i libri. Sono libraia da sempre. Prendo spunto da personaggi o fatti del quotidiano e sento l'esigenza di amplificarli e tradurli in racconti o poesie. Mi diverte, è uno sfogo e una passione.

51 pensieri riguardo “Compleanno.”

  1. Una persona immaginaria oppure reale? Questo è il dubbio nella lettura del post. Una persona che si dice appagata. Ma sarà vero o finge di esserlo? Sono molte le riflessioni che questa lettura spinge a fare.
    Il concetto di modificare il quotidiano, perché quello più ampio del mondo uno da solo non è in grado di modificarlo è molto intrigante.Ma è il quotidiano suo o di tutto il mondo?
    Complimenti.
    O.T.
    Per Caffè Letterario di febbraio 2016 la data del 7 febbraio va bene?

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    1. Io direi che la felicita’ personale e’ direttamente proporzionale alla tranquillita’. E non si puo’ essere totalmente spensierati e seteni di fronte alle tragedie di cui sentiamo ai notiziari o leggiamo sui giornali. Ed evitare tutto questo e’ egoismo.
      L’egoismo viaggia su binari opposti alla goia. un caro saluto. Dovrei avere il 20 gennaio. E ok anche per il 7 febbraio. Rinnovo i mei ringraziamenti! Ciao.

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      1. Nessuno può essere spensierato di fronte alla vita, che anche se può dare delle gioie, riserva anche delle amarezze. Il reale problema è l’egoismo che alberga dentro di noi e che giorno dopo giorno diventa sempre più reale e visibile.
        Un caro saluto.
        Grazie per la disponibilità sia per gennaio, 20, sia per febbraio, 7.

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  2. Al di là della eleganza e della fluidità letteraria, leggendo affiorano tante sensazioni, tanti pensieri e riflessioni. Tra questi: se questo uomo riesce ad essere così (e ce ne sono di persone così, spesso silenziose e umili, ma così) anche io/noi/altri potremmo. E’ la grande forza del positivo, del fare, anche semplice, che spesso aiuta e indirizza il quotidiano.
    Bravissima!

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  3. Un’immagine che, sulle prime, fa pensare a tristezza e solitudine. Argomento, purtroppo, di attualità quotidiana soprattutto in questi tempi di profonda crisi sociale.
    Dopo, però, il mondo e i silenzi cambiano.
    L’occhio pasce altre riflessioni, se non quelle “alte”; riflessioni che portano l’uomo singolo ad essere parte integrante della natura.
    Ecco il messaggio che voi, mia signora, deste a chi vi legge.
    Un esempio da calcare e che noi, miseri mortali, dimenticammo nel corso degli eventi e del proprio dolore incognito ed egoista.
    Un messaggio, di buona volontà e di ricchezza interiore, che pone e dà luce a chiunque voglia abbeverarsi a questa fonte.

    In pochissimo tempo lady Nadia, da crisalide o pupa, siete divenuta farfalla.
    Una farfalla variopinta che ci parla, sì della solitudine (la bellezza è sempre solitaria), rapportando il profumo sinestetico dei colori propri che impone speranza, volontà e umiltà, verso il mondo che ci circonda.
    In questi termini, ecco, l’essere appartenenti alla specie vivente diventa quasi confortante, nella misura in cui il vostro protagonista avrà, ancora, la voglia di sorridere.
    Ottima lezione di etica.
    Ottimi sentimenti da far riaffiorare in questo mare color piombo e malevolo negli oscuri turbinii.

    Abbiate, mia signora, le nostre migliori cordialità

    PS: Notammo il vostro encomiabile sforzo anche se, qualcosina, sfuggì.
    Ciò è bene.
    Questo è l’inizio del cammino verso quella perfezione che, il passaggio odierno, incorona e vi onora contornato da una scrittura acerba ma completa, verace e pulita.
    Difficile trovarne.
    Abbiate una splendida serata

    Radiosità

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    1. Carissimo Lord Ninni, innamzitutto grazie per il suo come sempre azzeccatissimo commento.
      L’esempio tuttavia e’ dato dai fatti e non dalle parole.
      E’ il lettore che puo’ trovare in queste parole una sorta di condivisione di pensiero. E’ il lettore che con la sua sensibilita’ trova delle similitudini con il suo modo di essere.
      Credo che chi in prima linea si trovi a combattere una guerra o anche soltanto si trovi a viverla meriti tutta la nostra stima e la nostra solidarieta’ ma anche nella vita di ogni giorno, anche tra noi, comun popolo, vi siano piccole guerre da appianare, persone da sostenere, sorrisi da donare.
      Un abbraccio con affetto Milord! E…si. lo sforzo c’e’ stato anche se sfuggirono un paio di accenti nella battitura spiritata del pezzo. A presto!

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      1. Avevo gia’ scritto un commento cancellato per sbaglio e, in questo secondo, ho omesso una parte importante. Tutti voi che avete commentato con splendide parole, avete gia’ dimostrato che questa filosofia e’ anche vostra quindi…vi ringrazio per la sensibilita’ dimostrata e sono felice di trovarmi tra voi, nelle mie riflessioni, su quella panchina. ( dato che ieri e’ stato il mio compleanno). Ciao a tutti!

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      1. La riflessione sulla solitudine è il filo rosso che lega fra loro autrice e lettori. Tuttavia il lettore, che si addentra nel variegato insieme di emozioni, non si sente mai solo: l’autrice, con il suo stile inconfondibile e il suo appassionato spirito, ci offre un linguaggio brillante e raffinato. di “Le correzioni” ritorna nelle sue molteplici sfaccettature, adattandosi docilmente via via alle esigenze del saggio letterario (il famoso e discusso articolo di Harper’s sul destino del romanzo americano e su ciò che resta del compito «sociale» dello scrittore); del racconto autobiografico (Il cervello di mio padre, toccante resoconto della lotta del padre contro l’Alzheimer; Ci vediamo a St. Louis, sui retroscena del «caso Oprah»); del pezzo di costume (Libri a letto, divertente indagine sui libri di sessuologia popolare; L’alcova imperiale, lucida analisi della confusione tra sfera pubblica e sfera privata e dell’ossessione americana per la privacy); del giornalismo di indagine (il reportage sulle carceri di massima sicurezza americane intitolato Unità di controllo). Alla base di tutti questi saggi, come afferma lo stesso autore, c’è «il problema di preservare individualità e complessità in mezzo al frastuono e alle distrazioni della cultura di massa, la questione di come stare soli», ovvero il coraggio di coltivare una solitudine che fa paura, ma che può diventare la chiave per la nostra sopravvivenza spirituale.

        La Londra che non c’è più, la città proletaria e miserabile dei docks del Tamigi pieni di barche e affollati di scaricatori; le misere stanze sovraccariche di avventure di Poplar o della Isle of Dogs: gli orfani e i vecchi su cui incombe lo spettro degli ospizi di mendicità di dickensiana; la lingua, l’orgoglio: vite di Londra come le ha viste Sir Alliston e il bravissimo Carrick: un l’affresco dell’East End londinese quand’era povero. Molte sono le storie e i ritratti che accendono su tutta quella gamma del realismo, dalla commozione alla comicità. Così come nel vostro romanzo era l’eroismo che si accompagnava ai retroscena teneri e maliziosi delle loro vite private.
        Il pathos della denuncia sociale che non manca del colore quotidiano e sempre con quella verve narrativa che faceva sentire, sotto ogni parola, comunque la curiosità di chi ama la vita.

        Forse dimenticaste tutto questo? Noi no!
        Quella era, come del resto lo è, una scrittura matura da leggere passivamente e bearsi.
        Questa attuale, ovvero di lady Nadia mia signora, è una scrittura in divenire che porterà, se ne continua l’impegno, a tantissime soddisfazioni per tutti verso una scrittura matura e piena.
        Per cui il vostro essere senza parole continui, pure, ad essere tale.
        Abbiate una serena giornata.
        Lasciammo, nel frangente, un saluto alla padrona di casa, lady Nadia.

        Cordialità

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    2. Se mi e’ consentito dire la mia, adoro le critiche. Mi piacciono perche’ se tutti si limitassero, ogni volta, all’esclusivo elogio, io impiegherei piu’ tempo ad accorgermi degli errori e non sarei portata a migliorarmi. Per cui vorrei caro Lord Ninni (sempre che abbia vero interesse nel leggermi e io non le risulti pateticamente noiosa) che Lei continuasse a farmi notare cio’ che non va o cio’ che e’ banale secondo il suo punto di vista e il suo stimato parere. Ho deciso di approdare ad un blog proprio per questo. Proprio per questo mi ritengo fortunata che una persona della Sua pari, che innegabilmente mi incuriosisce per la sua intelligenza al punto di spingermi a approfondire questa conoscenza (letteralmente parlando si intende) mi possa fare le osservazioni donandomi interrogativi e stimoli di credcita.
      Poi che io non possa reincarnare gli autori sopra citati, e’ altro discorso. Ognuno ha le sue conoscenze, il suo campo di azione e il suo stile nonche’ personalita’. Grazie. A presto.

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      1. Lungi da me essere burbero. Con chi? E per cosa? Essere burberi implica molto altro. La passione è un’altra.
        Se mi consentite sospendo il Voi per brevita, visto il frangente. Se non vengo compreso, così come vorrei, è semplicemente colpa mia e di nessun altro.
        Dunque, papale papale, così evitiamo i fraintendimenti.
        Sostengo, come ho sostenuto, che Alessandra è matura nella scrittura con un’anzianità, indefessa, decennale (per diretta esperienza) dove, per sua stessa ammissione – nel tempo – è cresciuta).
        Nadia, per sua stessa ammissione, è da tre mesi che scrive.
        Posso dire che la sua scrittura, per me e soltanto per me è acerba?

        (Acerba nel senso che è soggetta a maturazione, esperienza e quant’altro? Oriana Fallaci era bravissima nella scrittura nei suoi ultimi anni. Un cappello pieno di ciliege dovrebbe far parte del programnma di studi fin dalle scuole elementari).

        Questo sostengo e questo continuo a sostenere.
        C’é un abisso di differenza tra il “primo” lavoro di Nadia e quest’ultimo.
        Il giorno con la notte.
        Ergo, se è cresciuta così tanto in tre mesi, figurarsi in un anno.
        E fra un anno, se non ancora al mondo, Nadia sarà ancora più matura, rispetto ad oggi.
        Per cui, oggi, la sua scrittura è piacevolmente acerba.
        Ci vuole e ci sta!!
        Punto.
        Quella che ho letto acerba è stata la Bianchi, con una vaga propensione a plagiare.
        Punto.

        Poi, cara Nadia, ti ho augurato il buon compleanno.
        Bene hai fatto a sottolineare che ti difendi da sola!
        Punto!

        Ma io non ho attaccato nessuno, onde ragion per cui non c’era nessuna difesa da opporre.
        Punto
        Né la Bianchi, né te.
        Punto!

        E adesso me ne vado a nanna che sono quasi le due e ho sonno!
        Buona giornata a voi e buona notte a me.

        Alessandra: ma che delusione.
        Bah!
        Vabbé, me ne faccio una ragione!
        Punto e zò!

        Vado.
        (Nota: in sottofondo Uriah Heep- It was money)
        (Riprendo il Voi)

        Abbiate, le nostre cordialità più distinte

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  4. Preservare le individualità, milady.
    Voi, lady Alessandra, categorizzate e massificate un qualcosa che è estremamente soggettivo, individuale e preciso.
    Non è possibile con voi, non lo è con lady Nadia, né tanto meno con noi.
    Chiedendo perdono per i consueti refusi, cordialmente salutammo

    The milorder

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    1. Ale, puo’ rendere ciechi anche un’amicizia? Io credo che seppur burberamente, il pensiero espresso dal Lord e’ legittimo. Sono da tre mesi qui! E mi conosco. Alle critiche reagisco con energia, voglio dimostrare che riesco ad arrivare, ho il tempo, ho la voglia. Non si arriva mai poi…ma questo viene dopo. Ciao!😊

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  5. Ok. Rifaccio il punto della situazione nella speranza lo legga anche Lord Ninni prima di coricarsi.
    Scrivo da sempre ma da tre mesi in un blog.
    Ovviamente c’e’ differenza tra me e Alessandra in quanto siamo due persone differenti, e lei ha senz’altro maturato una serie infinita di scritti, lavori su scadenze ecc ecc
    Ragion per cui e’ sicuramente piu’ rodata di me, ha accumulato esperienze tali da essere sempre e comunque un gradino, due o tre al di sopra di me, come chiunque tenga un blog ASSIDUAMENTE come lei.
    Poi, oltre alla sintassi, all’esperienza e alla forma vi e’ un altro aspetto importante: il contenuto. Che puo’ e deve essere apprezzato personalmente, soggettivamente. Ecco che a qualcuno puo’ piacere in misura maggiore per esempio di GIGIFAGGELLA (CHE NON SCRIVE PIUUUUUUU’!😢) di Drimer, Ombreflessuose, Lady Nadia, Alessandra, o Lord Ninni.
    Ecco che qui si deve fare i conti con i gusti personali. E se qualcuno fa notare che sono immatura…ok, ci sta. Ora, ma spero non tra un anno, ma si riferisce a un qualcosa, che mannaggia dovro’ lavorare molto per capire.
    Sono graditi aiuti. Ecco che qui entra in gioco l’amicizia.
    Con affetto vi saluto tutti e quasi quasi, con questo tempaccio, mi corico un po’ anch’io. Ciaooooo
    Vi saluto tu

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  6. Sono passato a rileggere questo pensiero sul mistero della vita e meglio allargato al nostro vivere, non c’è compleanno ma è come se lo foss…ogni giorno.
    Bello, acerbo o maturo non è importante per chi legge, lo è per l’emozione che trasmette, bello…ancora.

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