Recatosi sul ponte del brigantino, richiamato dalle grida che il Capitano Fitzgerald stava rivolgendo all’equipaggio, Charles fu folgorato dall’incredibile spettacolo offerto dalla natura. Sebbene fosse dotato di una fervida immaginazione, mai prima d’allora avrebbe potuto credere nell’esistenza di un luogo simile.
Poco dopo lasciò che i suoi passi sprofondassero nella sabbia dorata. Risalì e attraversò la battigia finché raggiunse le prime zolle verdi che anticipavano il graduale infoltirsi della foresta.
Intento a contemplare ogni specie vivente di quel paradiso selvaggio e variopinto, all’improvviso si imbatté in qualcosa di insolito. Si chinò a terra, in contemplazione.
Alcune foglie carnose si avviluppavano a un fusto resistente che si ergeva ritto, per poi assumere, all’apice, una curvatura tutt’altro che flaccida. Quella sinuosa flessione mostrava tutti i dettagli di una esotica e rara bellezza.
Petali violacei e sepali vellutati esibivano macchie scure che sembravano opera di un pittore e che evocavano i tratti di un volto. Come per magia, elargivano a quello splendido vegetale, che ondeggiava alla brezza oceanica come cullato da un soffio vitale, le mere sembianze di un essere vivente che desiderava protendersi in direzione di Charles.
L’uomo osservò vibrare il lapello centrale, lungo e teso sopra un’antera gonfia e traboccante di polline. Così, incapace di resistere, si apprestò con l’indice a sfiorare lo stigma, che, umido e pulsante, pareva volesse sgusciar via da sotto al suo dito, e proprio sotto al suo naso.
Ancora estasiato da quel concentrato di perfezione selvaggia e incontaminata, che era in grado di incarnare ogni meravigliosa peculiarità dell’isola ove si era originato, decise di catalogarlo sul suo taccuino affibbiandogli il nome di orchidea cometa. Pensò che, come una stella brillando rivela i misteri di un angolo del cielo, la scoperta di quel raro fiore viola avrebbe potuto illuminare le sue ricerche sull’evoluzione della specie.

Darwin scopre un nuovo fiore e la natura fa il resto.
Bella questa rievocazione dell’incontro tra Darwin e un mondo incantato.
Un sorriso
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Ciao, grazie infinite, caro.
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ciao
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Bellissimo Nadia, ti abbraccio tanto, ❤
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Ciao, carissima Laura. Un abbraccio per te.
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❤ ❤ ❤
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Un racconto breve che ci porta nel cuore di una avventura molto sognante. Il nostro eroe è una sorta di cacciatore di meraviglie, un uomo che ancora crede che al di là del mare si possano trovare “tesori naturali”. Ed ha ragione, perché un giorno sì e uno no leggiamo sui giornali di animali, fiori e luoghi mai visti prima.
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Grazie, Beppe. Ciaooo.
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Continua così. 😉 Ciao, Nadia.
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Un mondo parallelo, un mondo distante chissà quanti anni luce oppure piu’ vicino di quanto si possa pensare.
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Ciao, grazie Harley. 😉
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Mi tieni fuori dal mondo, stanno così le cose. Sai raccontare e non è per tutti.
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Grazie infinite!!!☺ Ciao.
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Che bellezza questo post: la meraviglia della scoperta!
Buon Natale, Nadia.:-)
Lo rivolgiamo anche a una luminosa stella amica ❤
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Arrivata adesso, ho trascorso l’ennesima giornata di duro lavoro, ma finalmente mi riposerò anch’io un paio di giorni. Un abbraccio, tanti auguri a te, Marirò.🎍🎄
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